Su di me

Arte, parole e AI tra sogno e realtà

Sono Marco Grà, artista visivo e scrittore. Ho iniziato il mio percorso nella grafica pubblicitaria, ma col tempo ho sentito il bisogno di esplorare un linguaggio più personale. Oggi il mio lavoro unisce fotografia, pittura digitale e arte generativa, esplorando l’idea che i sogni siano squarci su realtà alternative.

Creo opere astratte e figurative pensate per spazi pubblici, ambienti aziendali e interni privati, sviluppando progetti su misura con designer e curatori. Il mio obiettivo è dare forma a immagini che evocano emozioni, suggestioni, frammenti di mondi possibili.

Accanto all’arte visiva, scrivo romanzi e racconti. Da questa fusione tra immagine e parola nasce Echoes AI, un esperimento narrativo che dà voce a personaggi immaginari attraverso interviste realizzate in collaborazione con l’intelligenza artificiale.

Il mio interesse per l’AI va oltre la sperimentazione artistica: collaboro anche come istruttore dell’intelligenza artificiale, valutandone le risposte e contribuendo al suo sviluppo.

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Intervista a Marco Grà

🎤 Intervistatore: Paradiso, inferno o reincarnazione?

🗣️ Marco: Non trovo esattamente stimolante l’idea del paradiso. E sono inadatto all’inferno, almeno fino a oggi. Quanto alla reincarnazione… ricominciare da capo senza ricordare gli errori? Che senso ha? Il rischio è di finire di nuovo a ragioneria, invece che a un liceo artistico o a una scuola di cucina. Peggio ancora, di ripetermi senza saperlo.

🎤 Intervistatore: Chi sei?

🗣️ Marco: Mi chiamo Marco, ciao! Sono nato e vivo in Italia, spostandomi spesso di città in città. Nessuno mi insegue, eppure continuo a farlo. Può sembrare bello, e spesso lo è. Di solito con me c’è la mia Amica. Un rapporto difficile, altalenante. Ma è grazie a lei che vado avanti, anche senza una meta precisa.

🎤 Intervistatore: Quanti anni hai?

🗣️ Marco: Ho superato i 50, ma la mia mente è rimasta a 24.

🎤 Intervistatore: Qual è stato il momento in cui hai sentito il tempo pesare su di te?

🗣️ Marco: Bologna. Dalla terrazza del nuovo appartamento vedo un vecchietto arrancare sul marciapiede. Ho trent’anni quando realizzo – con violenza – che diventerò così anch’io.

🎤 Intervistatore: Che visione avevi del mondo da giovane adulto?

🗣️ Marco: Lo immaginavo, ma davvero, come il tabellone del Risiko. Pensavo che per andare dalla Russia agli Stati Uniti bisognasse attraversare tutta l’Europa e l’Atlantico. Anche una mia amica ne era convinta. A posteriori, la chiamerei ignoranza. Di quella brutta, però.

🎤 Intervistatore: Dimmi tre cose in cui credi fermamente.

🗣️ Marco: I sogni sono squarci su realtà alternative. I personaggi disturbati di McEwan affascinano, ma meglio a distanza. Forse perché mi somigliano.

🎤 Intervistatore: E tre cose che non sopporti?

🗣️ Marco: Chi si atteggia senza sostanza. Le idee imposte come verità assolute. Chi scavalca gli altri senza pensarci.

🎤 Intervistatore: Ti capita di dubitare della gentilezza?

🗣️ Marco: Ormai sì. Dare il buon esempio, aiutare, essere disponibili… poi c’è sempre chi, oltre a chiedere di più, si comporta pure di merda.

🎤 Intervistatore: Cosa ami?

🗣️ Marco: L’arte e la storia, anche se non ricordo date o nomi. I romanzi. Il mare d’inverno. I gatti.

🎤 Intervistatore: Ti descrivi in tre parole?

🗣️ Marco: Tranquillo, un po’ perso, Acquario.

🎤 Intervistatore: Qual è la frase che più ti rappresenta?

🗣️ Marco: “La gente non riesce a vedere cosa ti sta passando per la testa. Il modo migliore per farsi capire è dirglielo.”

🎤 Intervistatore: Come sei arrivato a fare arte?

🗣️ Marco: Dopo vent’anni da grafico freelance, con creatività pari a zero e scadenze folli, ho deciso di tornare alle origini. Alla macrofotografia fatta in cucina, ai giochi di luce tra i cristalli. Adesso creo opere astratte e figurative, scrivo romanzi e racconti. Vivo nella mia bolla, tra i miei pensieri. Ieri come oggi. 

🎤 Intervistatore: Cosa cerchi nell’arte?

🗣️ Marco: Ciò che si discosta dal solito. Ho la fortuna di trovare l’insolito anche nel quotidiano.

🎤 Intervistatore: Come vedi il tuo rapporto con il mondo?

🗣️ Marco: Mi adatto alle situazioni senza perdere me stesso. Non mi confondo con ciò che mi circonda. Espando piuttosto il mio mondo interiore verso l’esterno, creando una realtà a parte, tutta mia.

🎤 Intervistatore: Ultima domanda. Dove stai andando?

🗣️ Marco: Sempre avanti. Spesso senza una meta precisa, ma procedo. Ciao!

— echoes AI

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