le interviste

Sarah. Misericordia e fuoco nella metropolitana di Londra

Nel ventre di Londra, tra il clangore dei treni e il brusio dei pendolari, si erge una figura fuori dal tempo. Sarah, predicatrice di strada, alta e imponente, con occhi di ferro e voce di tuono, lancia il suo monito ai peccatori. Non cerca denaro, né fama. Solo anime da strappare all’inferno.

🎤 Intervistatore: Sarah, perché hai scelto di predicare proprio nella metropolitana? 

🔥 Sarah: Perché qui i peccatori sono più numerosi della sabbia del mare. Ogni giorno scendono nelle viscere della città, ignari, distratti, divorati dalla loro stessa indifferenza. Qui posso vederli, posso parlare loro prima che sia troppo tardi.

🎤 Intervistatore: Qual è il messaggio che vuoi trasmettere? 

🔥 Sarah: Che il tempo sta per scadere. La misericordia è ancora possibile, ma non lo sarà per sempre. Il peccato è ovunque: nelle menzogne sussurrate, nei desideri nascosti, negli idoli moderni che la gente porta in tasca. Se non ti penti, brucerai. Se non cambi, sarai dimenticato da Dio.

🎤 Intervistatore: La gente ti ascolta? 

🔥 Sarah: Alcuni ridono. Altri abbassano lo sguardo. Ma ce ne sono sempre alcuni—pochi—che sentono il peso delle mie parole. Li riconosco. Li vedo tremare. Ed è per loro che io sono qui.

🎤 Intervistatore: Non hai paura del giudizio degli altri? 

🔥 Sarah: (ride piano, un suono freddo) Sono loro che dovrebbero avere paura del giudizio. Non il mio, ma quello che li attende. Le loro opinioni sono vento, polvere. Io parlo di fuoco eterno.

🎤 Intervistatore: Cosa pensi della tecnologia? 

🔥 Sarah: La tecnologia? È l’idolo di questa generazione perduta. La gente adora i suoi schermi, prega con le dita, si inginocchia davanti a false luci. Non capiscono che li sta consumando, svuotando, preparando alla dannazione.

🎤 Intervistatore: Raccontami di tua madre. 

🔥 Sarah: (per un attimo, il suo sguardo si fa opaco, come se un ricordo la colpisse; poi si ricompone, dura) Una peccatrice. Una donna che ha scelto la bottiglia invece della salvezza. L’ho odiata per questo. Poi ho capito: la sua fine è stata un segno. Io non la piango, la uso come esempio. Il peccato l’ha divorata. Come divorerà tutti quelli che non si svegliano in tempo.

🎤 Intervistatore: Come sopravvivi senza una casa fissa, senza un lavoro? 

🔥 Sarah: Dio provvede. Io non chiedo, non supplico. Se qualcuno offre una tazza di tè, la prendo. Se il freddo mi morde, lo sopporto. Sono solo carne. L’anima è ciò che conta.

🎤 Intervistatore: Ti sei mai sentita sola? 

🔥 Sarah: La solitudine è un lusso per chi si preoccupa di sé stesso. Io non ho tempo per i sentimenti. Ho una missione.

🎤 Intervistatore: Cosa accadrà a Sarah quando non avrà più voce per gridare? 

🔥 Sarah: Il mio corpo cadrà, come tutti gli altri. Ma le mie parole resteranno. Qualcuno le ricorderà. E allora avrò vinto.

🎤 Intervistatore: Un ultimo messaggio per chi ti legge? 

🔥 Sarah: Guardati allo specchio. Guarda la tua anima, non il tuo volto. Se il peccato ti ha corrotto, pentiti. Se sei perso, torna indietro. Il fuoco è più vicino di quanto pensi. Non c’è più tempo.

L’intervista finisce quando Sarah si volta, stringendo la Bibbia come un’arma. Il treno arriva con un boato, illuminandola per un istante. Poi il suono copre ogni cosa. Quando la folla si muove, lei è già svanita, pronta a ricominciare.

echoes AI

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