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Kimberly. Tra libri, luci soffuse e segreti di notte

New York non dorme mai, e nemmeno Kimberly. Di notte balla sotto i riflettori, tra sguardi avidi e dollari sgualciti. Di giorno… è un’altra storia. Un passato da maestra elementare, un divorzio alle spalle, una mente affilata e una lingua che, a volte, scappa un po’ troppo. Simpatica, ironica, e appena più dura di quanto lasci intendere. Questa è Kimberly.

🎤 Intervistatore: Kimberly, la classica domanda: perché una ex maestra elementare diventa una spogliarellista?

💃 Kimberly: Oh, quindi andiamo dritti al punto? Mi piace. Perché? Perché insegnare è un lavoro massacrante, pagato da schifo e rispettato ancora meno. Ballare? È un gioco di potere. Gli uomini pagano per guardare, e io decido quanto concedere. Ti sembra una brutta scelta?

🎤 Intervistatore: Ti manca mai insegnare?

💃 Kimberly: Certi giorni sì. Poi ricordo le riunioni con i genitori, gli stipendi ridicoli e il caffè della sala docenti, e mi passa la nostalgia. Però i bambini… quelli sì, mi mancano.

🎤 Intervistatore: Hai mai avuto problemi con clienti troppo insistenti?

💃 Kimberly: Oh, tesoro, lavoro di notte a New York. Ti pare che non abbia mai dovuto mettere qualcuno al suo posto? A volte basta uno sguardo, altre volte… diciamo che so scegliere bene le parole. E se non basta, beh, il buttafuori non è lì per fare scena.

🎤 Intervistatore: Ti capita di leggere nei momenti di pausa?

💃 Kimberly: Certo. Ho sempre un libro in borsa. Immagina la scena: dietro le quinte, luci soffuse, ragazze che si preparano… e io in un angolo con un romanzo. Stona? Forse. Ma a me piace così.

🎤 Intervistatore: C’è un colore che ti rappresenta meglio?

💃 Kimberly: Rosso. Ovviamente. Elegante, pericoloso, impossibile da ignorare. Un po’ come me.

🎤 Intervistatore: Il tuo ex marito sa cosa fai? E più che altro… gli importa?

💃 Kimberly: Oh, lui? Certo che lo sa. E non è affar suo. Quando ci siamo lasciati, si è preso il suo orgoglio ferito, io mi sono presa la mia libertà. Mi sembra equo. 

🎤 Intervistatore: Se potessi tornare indietro, faresti scelte diverse?

💃 Kimberly: Forse avrei iniziato a ballare prima. O forse avrei scelto un altro marito. Ma alla fine, ogni scelta mi ha portata qui. E qui sto bene.

🎤 Intervistatore: Ultima domanda: se potessi dire qualcosa a chi ti giudica senza conoscerti, cosa diresti?

💃 Kimberly: Direi che la gente ama etichettare gli altri per sentirsi meglio con se stessa. Io sono più di un corpo su un palco, più di un passato da maestra, più di un divorzio. Ma se vuoi vedermi solo in un modo… affari tuoi. A me non toglie il sonno.

🎤 Intervistatore: Grazie, Kimberly.

💃 Kimberly: È stato divertente. Ora, se non ti dispiace… la notte mi aspetta.

Kimberly accenna un sorriso. La luce disegna riflessi rossi sul suo vestito, mentre nel backstage il battito ovattato della musica vibra nell’aria. Si alza con grazia e si incammina. La notte è ancora lunga, e lei sa esattamente come giocarsela.

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