le interviste

Agata. La fioraia del cimitero che ascolta i silenzi

Nel cuore del cimitero monumentale della città, tra lapidi antiche e passi ovattati, c’è un piccolo chiosco di fiori. Profumato, colorato, vivo. Agata è lì ogni mattina, tra mazzi di gigli e crisantemi, mani sporche di terra e occhi che vedono più di quanto dicano. Il chiosco è della sua famiglia da generazioni. E lei non l’ha mai lasciato.

🎤 Intervistatore: Agata, lei lavora qui da sempre. Non ha mai pensato di andarsene?

🌿 Agata: Andarmene, sì. Fare altro, no. Questo è il mio posto. A volte il peso è stato più grande della gioia, e ho pensato di chiudere. Ma poi arrivava qualcuno con una storia tra le mani e un nodo in gola, e io rimanevo. Alla fine, sono fatta per stare qui.

🎤 Intervistatore: Che cosa le insegnano le persone che incontra?

🌿 Agata: Che il dolore ha mille forme. C’è chi lo racconta con troppi dettagli e chi non dice niente, ma stringe forte un mazzo di rose. Ho imparato a capire chi ha bisogno di parlare e chi ha bisogno solo di un fiore ben sistemato.

🎤 Intervistatore: Ha detto che i fiori parlano più delle parole. Che cosa dicono?

🌿 Agata: Dicono quello che le persone non riescono a dire. Un garofano bianco per chi chiede scusa, un girasole per chi promette di tornare, un mazzo di tulipani per chi non ce la fa a dire addio. I fiori sono più onesti delle persone.

🎤 Intervistatore: Lei lavora con sua figlia, Rita. Com’è?

🌿 Agata: Preziosa. Mi tiene in piedi, anche quando non se ne accorge.

🎤 Intervistatore: Ma parlate poco.

🌿 Agata: Sì. Certe cose è più facile non dirle.

🎤 Intervistatore: Eppure ascolta tutti. Perché con Rita no?

🌿 Agata: Perché con gli estranei è più facile. Non c’è il peso degli anni, delle cose lasciate a metà. Con Rita c’è tutto questo. Lei lo sa, io lo so. E facciamo finta che vada bene così.

🎤 Intervistatore: La morte le fa paura?

🌿 Agata: No. È solo un passaggio. Non lo dico per dire, l’ho visto succedere mille volte. È come un fiore che sfiorisce. Fa parte della vita.

🎤 Intervistatore: E la solitudine?

🌿 Agata: Quella è un’altra storia.

🎤 Intervistatore: Se potesse dire una cosa a sua figlia, una sola, cosa sarebbe?

🌿 Agata: “Vieni qui.” E poi le aggiusterei il colletto, senza aggiungere altro.

🎤 Intervistatore: Un’ultima domanda. Se dovesse scegliere un fiore per sé, quale sarebbe?

🌿 Agata: Un papavero. Cresce ovunque, anche dove non dovrebbe. E non fa “rumore”.

🎤 Intervistatore: Grazie, Agata.

🌿 Agata: Grazie a voi. E se passate da queste parti, portate un fiore a qualcuno. Anche se non lo conoscete.

Agata si gira verso il banco, sistema un mazzo di margherite già perfettamente in ordine, poi abbassa lo sguardo sulle mani sporche di terra. Non aggiunge altro.

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